Identifica e correggi le espressioni tipiche dell'AI per rendere i tuoi testi in italiano originali e più naturali.
Incolla il testo, identifica e modifica tutti i pattern evidenziati, analizza poi le tue modifiche per una verifica ulteriore.
No, non è un tool come i vari gptzero, zerogpt, rephrase, undetectable, quillbot ed altri, che dovrebbero stabilire (il condizionale è d'obbligo, dato che funzionano discretamente male dando luogo a clamorosi falsi positivi..) se un contenuto è stato generato da una AI (come ChatGPT, Gemini, ecc.) o da un autore umano in carne ed ossa. E' invece un tool che analizza, rileva e segnala le parole e le frasi di cui i tool di intelligenza artificiale generativa tendono a ripetere, inserendo questi termini molto spesso negli stessi punti del testo, e che di fatto rendono i contenuti facilmente riconoscibili come "artificiali".
Parole di uso comune come "inoltre", "infatti", "in conclusione" ecc. di certo non sono sbagliate a prescindere, tant'è che sono normalmente utilizzate nella lingua italiana. Questo strumento evidenzia queste parole/frasi perché le intelligenze artificiali tendono a ripetere, utilizzando queste parole/frasi molto più frequentemente di quanto faccia uno scrittore umano in carne ed ossa, inserendole spesso nelle stesse posizioni all'interno del testo. Quello che può rendere un testo "artificiale" agli occhi di Google così come agli occhi dei lettori, certamente non è la presenza di un singolo termine, ma la combinazione ripetuta di questi pattern nello stesso testo.
Certo che no! Lo Strumento ti segnala semplicemente queste parole/frasi, ma sta a te valutare e decidere se e quali parole/frasi modificare. Se AI Pattern Detector evidenza una parola o una frase che a te sembra appropriata e naturale nel contesto, puoi tranquillamente lasciarle. Lo scopo di questo strumento è quello di aiutarti a riconoscere la presenza di questi pattern nel tuo contenuto, non quello di spingerti ad eliminarli tutti indiscriminatamente.
C'è una unica soluzione: devi sostituire le parole o frasi rilevate come pattern (evidenziate in giallo) con termini ed espressioni che tu useresti abitualmente quando parli o scrivi. Il consiglio è quello di leggere il contenuto a voce alta: secondo te suona naturale? Modifica i pattern utilizzando il tuo lessico personale per dare quel tocco di unicità e autenticità. Tieni sempre a mente che un buon contenuto non deve essere necessariamente perfetto, ma deve essere originale e personale.
Davvero hai verificato un testo scritto da un umano con un AI Detector!? Why!? :) No, il funzionamento dello strumento è intenzionale e risponde a una logica precisa. Questo tool è progettato per individuare espressioni sovrautilizzate dalle AI nella lingua italiana.
È normale che alcuni termini vengano rilevati anche in testi scritti da umani, poiché le espressioni segnalate (es. connettivi, ecc.) fanno parte del normale vocabolario italiano.
Quello che il tool rileva sono pattern che le AI tendono ad usare in modo ripetitivo rispetto a scrittori umani, e spesso in combinazioni e posizioni prevedibili all'interno del testo.
È la presenza combinata e ripetuta di questi pattern che può rendere un testo riconoscibile come generato da AI. La presenza di pattern evidenziati in un testo scritto da un autore umano non ne riduce il valore, così come la assenza di pattern in un testo generato da AI non ne garantisce automaticamente la qualità.
Ci sono situazioni in cui questi pattern potrebbero non essere presenti:
1. Prompt Ottimizzati: Se il testo è stato generato utilizzando prompt molto specifici e ottimizzati, l'AI potrebbe aver prodotto un testo che non presenta i pattern tipici.
2. Revisione Umana: Un testo generato da AI potrebbe essere stato sottoposto a una revisione umana significativa, eliminando così i pattern rilevabili.
Lo strumento è un assistente, non un giudice. Le evidenziazioni sono suggerimenti, non errori. Spetta a te valutare se modificare o meno i termini segnalati, in base al contesto e allo scopo del testo.
AI Pattern Detector svolge solo il 50% del lavoro: l'identificazione dei pattern. L'altro 50% - la decisione su quali modifiche apportare, se le ritieni necessarie - è completamente delegato al libero arbitrio e al tuo giudizio.
No. Come ribadito più volte pubblicamente da Google stessa, Big G non penalizza automaticamente i testi generati dall'intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, Gemini, DeepSeek, ed altre, ma suggerisce fortemente di concentrarsi sulla creazione e pubblicazione di contenuti di alta qualità e utilità. Ma è certamente vero che i contenuti che appaiono chiaramente artificiali, superficiali, ripetitivi o pieni di frasi-cliché (parole e frasi che fungono da "marcatori") tendono a non avere un buon posizionamento su Google, quando addirittura non vengono indicizzati. Fare in modo che i tuoi contenuti risultino più naturali e originali, anche se li hai generati inizialmente utilizzando uno strumento di AI generativa, sicuramente può migliorare sia la piacevolezza di lettura che il posizionamento in SERP.
No. Sebbene tecnicamente sia possibile farlo, questo strumento è stato sviluppato per l'analisi di testi scritti in italiano. È stato specificamente programmato per rilevare pattern linguistici specifici nella lingua italiana.